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La regione Campania, con la sua posizione privilegiata che abbraccia la costiera tirrenica, è una terra generosa che regala prodotti di alta qualità, frutto di antiche tradizioni e di un territorio unico. Questa regione ha dato origine a prodotti che sono diventati ambasciatori della cucina italiana nel mondo. Ecco una panoramica dei più celebri:
- Mozzarella di Bufala Campana DOP. Proveniente principalmente dalle province di Caserta e Salerno, è uno dei formaggi più apprezzati al mondo. Caratterizzata da un sapore dolce e da una consistenza morbida, è spesso protagonista di piatti come la caprese o semplicemente gustata fresca.
- Pomodoro San Marzano DOP. Questo pomodoro, coltivato nelle aree vesuviane, è rinomato per la sua dolcezza e consistenza carnosa. È l’ingrediente ideale per preparare la tradizionale salsa di pomodoro napoletana.
- Limone di Sorrento IGP e Limone Costa d’Amalfi IGP. Coltivati in terrazzamenti affacciati sul mare, questi limoni sono noti per la loro scorza spessa e ricca di oli essenziali. Oltre al consumo in cucina, sono la base per la produzione del celebre liquore Limoncello.
- Pasta di Gragnano IGP. La tradizione pastaia di Gragnano risale al XVI secolo. L’arte della produzione, combinata con l’acqua pura dei monti Lattari e l’essiccazione al vento marino, conferisce a questa pasta una qualità ineguagliabile.
- Olio extravergine d’oliva Penisola Sorrentina DOP. Questo olio, prodotto da oliveti terrazzati, ha un sapore fruttato e leggermente piccante, ideale per esaltare i sapori dei piatti mediterranei.
- Friarielli. Tipico ortaggio della tradizione campana, particolarmente diffuso nella zona di Napoli. Essi sono una varietà di Brassica rapa sylvestris, e si possono descrivere come cime di rapa o broccoletti. Tuttavia, non vanno confusi con i broccoli verdi che sono di una specie diversa (Brassica oleracea). I friarielli sono caratterizzati da foglie verdi, piccoli germogli e boccioli floreali ancora chiusi. La parte commestibile è costituita sia dalle foglie che dai germogli. Hanno un sapore particolare, leggermente amarognolo, che diventa più delicato con la cottura.
Uno degli aspetti più distintivi del pane campano è l’uso generoso di ingredienti di alta qualità, come il sale marino, l’acqua pura e, soprattutto, lieviti naturali, che conferiscono al prodotto finale un sapore e una consistenza inimitabili.
- Pane Cafone. Forse il pane più rappresentativo della Campania, in particolare di Napoli. Ha una crosta croccante e dorata, mentre l’interno è morbido e alveolato. È prodotto con lievito madre, che gli conferisce un sapore leggermente acidulo. Tradizionalmente, viene cotto in forni a legna, il che gli conferisce un aroma particolare.
- Pane di Maiori. Originario della Costiera Amalfitana, questo pane si distingue per la sua forma allungata e la crosta particolarmente croccante. L’interno è soffice e profumato, ideale per essere farcito con salumi e formaggi locali.
- Casatiello: Non è solo un pane, ma un vero e proprio simbolo della Pasqua napoletana. Si tratta di una torta rustica ripiena di salumi e formaggi, con uova sode inserite nella crosta. Oltre al suo sapore delizioso, il Casatiello ha anche un forte valore simbolico, rappresentando l’abbondanza e la rinascita.
- Pane di Montecalvo. Tipico dell’area irpina, questo pane si presenta in forme varie, spesso caratterizzate da intagli artistici sulla superficie. La preparazione richiede una lunga lievitazione, che rende il pane particolarmente saporito e digeribile.
Nel cuore della Campania, tra le verdi colline dell’interno, si coltiva un vino rosso che, per profondità e complessità, è spesso paragonato ai grandi vini del Piemonte. Stiamo parlando del Taurasi DOCG, talvolta soprannominato “il Barolo del Sud” per il suo carattere deciso e la sua straordinaria capacità di invecchiamento.
Origini e territorio
Il Taurasi ha radici antiche che affondano nel territorio dell’Irpinia, in particolare nei comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci e altri limitrofi. La zona di produzione si trova tra i 300 e i 500 metri sul livello del mare, con terreni argillosi e calcarei che conferiscono al vino quelle caratteristiche minerali e quelle sfumature che lo rendono inconfondibile.
Uva e caratteristiche
Il vitigno protagonista del Taurasi DOCG è l’Aglianico, una varietà autoctona che in questa specifica area trova la sua massima espressione. Per poter fregiarsi della denominazione DOCG, il vino deve essere composto da almeno l’85% di uve Aglianico.
Il Taurasi presenta un colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento. Al naso si distinguono note di prugna, ciliegia matura, spezie, tabacco e cioccolato. Al palato è caldo, avvolgente, con una spiccata acidità e tannini robusti, che si arrotondano con l’invecchiamento.
Per poter essere messo in commercio con l’etichetta DOCG, il Taurasi deve sottostare a un periodo minimo di invecchiamento di tre anni, di cui almeno un anno in recipienti di legno. Questo lo rende un vino particolarmente longevo, che può migliorare per decenni se conservato correttamente.
Il suo carattere deciso lo rende ideale da abbinare a piatti robusti e saporiti, come carni rosse, selvaggina, funghi e formaggi stagionati. È un vino da meditazione, perfetto anche da gustare da solo, magari davanti a un caminetto nelle fredde serate invernali.
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